Borsa di Studio “SCHAPIRA” 2019 – Cristiana Sandeva & Ben Schapira

Tra le principali attività con cui AIMIG intende promuovere l’Arte e la Cultura, ogni anno viene istituita una Borsa di Studio che permette a studenti universitari italiani di partecipare ad uno stage estivo (della durata di 3 mesi) presso l’Israel Museum. Anche quest’anno il progetto è continuato ed ha preso il proprio nome dalla persona che ha scelto di donarne i fondi, la nostra Vice-Presidente Manuela Schapira, a cui porgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti: un esempio da emulare per i donatori futuri di queste particolari e preziose Borse di Studio.

Come testimoniatoci dal Museo stesso, in particolare dalla responsabile dei programmi di internship Allison Kupietzky, i nostri due intern italiani che sono partiti quest’anno a giugno, Cristiana Sandeva e Ben Schapira, hanno avuto l’opportunità di lavorare con un’ampia gamma di dipartimenti del museo, sia curatoriali che di servizio. Il lavoro che hanno svolto nell’assistere il processo di catalogazione e gestione delle collezioni e nell’ottimizzare il complesso flusso di lavoro all’interno del museo è stato di beneficio per il bagaglio professionale e personale degli studenti. Oltre all’esperienza di lavoro acquisita, hanno anche potuto godere di altri aspetti del lavoro in un’istituzione del calibro dell’Israel Museum, come la possibilità di fare dei tour “dietro le quinte” con i curatori, la partecipazione alle inaugurazioni delle mostre ed altri eventi che si tengono al museo.

Un’esperienza, quindi, che desta sempre stupore ed entusiasmo, nonché un trampolino di lancio per un futuro promettente nella museologia e nel lavoro curatoriale.

Con le migliori congratulazioni per i nostri intern italiani, Vi riportiamo qui di seguito alcune foto e note che abbiamo ricevuto da loro nel corso dello stage.

Cari Amici Italiani dell’Israel Museum,
vi scrivo con piacere dall’Olanda durante questo soleggiato ma freddo pomeriggio di Sabato 5 Ottobre 2019.
Sono atterrata nella terra del latte e del miele il 7 di giugno. Non ero mai stata in Israele prima, e non mi sarei mai immaginata di ritrovarmi addirittura a viverci, per tutta un’estate, a soli vent’anni.
Nata e cresciuta in Brianza da genitori Bulgari, trasferitami appena maggiorenne ad Amsterdam per studiare giornalismo e finire per specializzarmi sul Medio Oriente (inizialmente per seguire una qualche vocazione mistica trovata nella musica di Battiato), niente mi avrebbe portato a immaginare che avrei potuto avere la fortuna non solo di visitare questo Paese così soleggiato, profumato e complicato che è Eretz-Israel, ma di
viverci e di lavorarci; e non solo di lavorarci come si potrebbe lavorare in qualunque posto al mondo dove il “bar sotto casa” cerchi personale da assumere, ma di lavorarci immergendomi in uno degli ambienti di maggiore rilievo e con una delle più vivaci couleurs locales che Israele e Gerusalemme possano offrire, ovvero l’Israel Museum.
La signora Kupietzky, che presto è diventata Allison per tutti, ci ha accolti nel suo dipartimento e ha sempre cercato di trovare sistemazioni e collaborazioni con tutte le sezioni curatoriali del Museo che fossero più adatte alle competenze ed interessi di ognuno. Fin da subito, ci ha fatti sentire parte della “famiglia”, sia di quella nell’ufficio del Museo, sia di quella vera e propria in casa sua. Ha invitato tutti noi stagisti per una cena di Shabbat nella casa in cui si era appena trasferita e ha organizzato un’uscita di gruppo a Cesarea, dove si è andati a visitare il museo del Porto e si è poi fatto un pic-nic sulla spiaggia del vecchio acquedotto.
Ho avuto l’opportunità di collaborare con i dipartimenti di Arte Moderna, Arte Africana e Traveling Exhibitions, lavorando a stretto contatto con le fantastiche curatrici a capo delle sezioni e avendo l’opportunità di partecipare attivamente a proposte per nuovi progetti ed esibizioni, offrendo i miei spunti ed aiutando nei processi di ideazione ed allestimento.
Sapendo che il mio principale interesse è il giornalismo, Allison ha anche garantito sia a me che a Ben (il mio collega e coinquilino, come me studente di Giornalismo) l’opportunità di assistere a conferenze ed eventi fuori dal Museo su cui poi abbiamo scritto, sia individualmente che collaborando, articoli e report che verranno pubblicati in futuro sulle piattaforme online del Museo.
Tutti nell’ufficio sono stati fin da subito calorosi nei miei confronti ed è stato naturale sentirmi subito parte di questo progetto che è l’Israel Museum: un progetto che non necessariamente è organizzato con tempistiche perfette, ma che nella sua mediorientale confusione funziona efficientemente e che riesce a garantire sia agli impiegati che ai visitatori una esperienza stimolante senza risultare invadente, e che basa la propria essenza su una quotidianità pacata ma produttiva.
Collaborare con tutti gli stagisti è stata una esperienza tanto formativa quanto lo è stato lo stage di per sé. Si è diventati tutti ottimi amici fin da subito, come se ci si conoscesse da una vita. Si è creata fin dal primo giorno una affabile atmosfera famigliare, internazionale ed aperta con tutti i colleghi. Io e Ben, interns italiani di AIMIG in arrivo dall’Olanda e dall’America, un’altra ragazza italiana di Milano che si era trasferita in Israele per un periodo di studi, una ragazza del Sudafrica ed una ragazza dello Zimbabwe mandate dagli Amici Sud Africani dell’Israel Museum (SAFIM), un ragazzo Americano di Philadelphia ed un’altra ragazza Americana di Toledo abbiamo subito formato una piccola famiglia con cui si organizzavano spesso uscite a cena e viaggi durante i weekend per scoprire tutti i posti che Israele ha da offrire.
Ringrazio ancora di cuore AIMIG per aver reso possibile questa estate che nemmeno nei miei più audaci sogni mi sarei immaginata di poter vivere.
Vi saluto affettuosamente e spero di avere presto vostre notizie e di poter collaborare nuovamente in futuro.
Giusto per chiudere con coerenza, premo il tasto “Invio” sul computer ed apro il libro di testo di ebraico, che
ho iniziato a studiare all’Università in questo semestre dopo esser tornata da Israele.
Carissimi Saluti da Amsterdam,

Cristiana Sandeva
Intern all’Israel Museum 07/06/2019 – 23/08/2019″